“Le donne e le ragazze sono un potente fattore di cambiamento; l’istruzione uno strumento chiave per rendere il loro ruolo sempre più importante, tuttavia, come conseguenza della pandemia, ma anche dell’aumento dei conflitti armati e delle relative crisi umanitarie, oggi si assiste a una progressiva erosione dei progressi finora registrati nel campo dell’istruzione femminile”. Lo ha dichiarato la Vice Ministra Marina Sereni all’evento “Women and Girls in Sub-Saharan Africa: Transforming Education for a Sustainable Future”, organizzato dalla Rappresentanza Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite a New York, in collaborazione con UNICEF, UNESCO, UN Women, Global Partnership for Education, UN Foundation, Kenya, Niger e Unione europea, nell’ambito della 66ma Sessione della Commissione ONU sulla condizione femminile (CSW66). All’evento sono intervenute anche giovani attiviste dal Ruanda, dal Kenya e Burkina Faso.
“L’Italia – ha proseguito Sereni – ha aderito alla Dichiarazione del G7 sull’istruzione femminile, ha aumentato del 20% il suo contributo alla Global Partnership for Education e ha annunciato un impegno di 25 milioni di euro per i prossimi 5 anni. Metà del contributo sarà dedicato all’educazione delle ragazze in Africa, un’area prioritaria per la Cooperazione Italiana. Inoltre, essa finanzia numerose iniziative per la promozione dell’istruzione femminile nell’Africa Sub-Sahariana, ad esempio in Paesi come Niger e Senegal”.
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