Sereni presiede Tavolo di coordinamento della società civile sulla crisi Ucraina

Si è svolta oggi la seconda riunione del Tavolo di coordinamento della società civile sulla crisi in Ucraina, presieduto dalla Vice Ministra Marina Sereni. Essa fa seguito alla prima riunione tenutasi lo scorso 9 marzo e ha visto la partecipazione, oltre che del MAECI, di rappresentanti delle OSC, della Protezione Civile e dell’AICS.

“L’Italia – ha detto Sereni – ha approvato contributi finanziari umanitari per la crisi per 26 milioni di euro – 6 milioni di euro a UNICEF in Ucraina; 6 milioni di euro allo “Ukraine Humanitarian Fund” di OCHA; 4 milioni di euro complessivamente al Comitato Internazionale della Croce Rossa in Ucraina; 8 milioni di euro a UNHCR nei Paesi della regione; 2 milioni di euro alla Federazione Internazionale delle Società della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa nella regione – mentre sono stati organizzati donazioni e trasporti umanitari verso l’Ucraina per circa 25 tonnellate e verso la Moldova per circa 20 tonnellate, grazie al coordinamento efficace e puntuale della Protezione Civile”.

“Riguardo alla Moldova – ha spiegato la Vice Ministra – si sta poi predisponendo un intervento del Fondo Migrazioni della Farnesina in collaborazione con UNHCR per assisterla nell’accoglienza dei rifugiati. La Farnesina ha inoltre attivato un Tavolo di coordinamento per il monitoraggio dei flussi in arrivo, con la partecipazione di tutte le Autorità nazionali competenti, della Commissione Nazionale Asilo, dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni per assicurare ai profughi in fuga le adeguate misure di protezione e assistenza. Grande attenzione è stata data, insieme al Ministero per le pari opportunità, all’assicurare che i Minori Non Accompagnati in fuga dall’Ucraina non cadano vittime di tratta o di lavoro minorile”.

La Vice Ministra Sereni ha ringraziato le OSC per il grande sforzo nell’assistenza alle persone colpite dal conflitto e ha assicurato l’impegno del MAECI per recuperare i 110 milioni usati per la crisi, attinti dal fondo per la cooperazione globale, al fine di evitare ripercussioni su altri impegni.

“Non sappiamo quale sarà l’evoluzione della crisi sul campo, ma sappiamo per certo che avremo una lunga fase d’emergenza umanitaria. Dobbiamo perciò essere pronti ad adeguare politicamente e tecnicamente la nostra azione, continuando a lavorare in coordinamento per l’identificazione dei bisogni davvero più urgenti della popolazione colpita dal conflitto”, ha concluso la Vice Ministra.

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