Partecipazione del Ministro Di Maio al Consiglio Affari Esteri, al Consiglio Affari Esteri-Difesa e al Forum Umanitario Europeo

Il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Luigi Di Maio sarà domani a Bruxelles per partecipare alle riunioni del Consiglio Affari Esteri (CAE) e del Consiglio Affari Esteri-Difesa dell’Unione Europea, e alla sessione Ministeriale del Forum Umanitario Europeo.

Prima dell’inizio del CAE, la Grecia ha organizzato una prima colazione di lavoro con il Ministro degli Affari Esteri della Macedonia del Nord, Bujar Osmani.

L’agenda del CAE prevede un dibattito sugli ultimi sviluppi legati all’aggressione militare russa contro l’Ucraina e sulla situazione politica e di sicurezza in Mali. È inoltre prevista una discussione sulla situazione in Etiopia, nell’ambito della sessione dedicata agli “affari correnti”. È poi in programma uno scambio informale con il Vice Primo Ministro e Ministro degli Affari Esteri e dell’integrazione europea della Repubblica di Moldova, Nicu Popescu.

Al termine, il Consiglio si riunirà in formazione allargata con i Ministri degli Affari Esteri e i Ministri della Difesa dell’UE per discutere di bussola strategica, il piano per il rafforzamento della Politica di Sicurezza e Difesa Comune, volto a contribuire alla pace e alla sicurezza internazionali e a rafforzare il ruolo dell’Unione a protezione dei suoi cittadini.

Il Ministro Di Maio parteciperà inoltre alla sessione Ministeriale del primo Forum Umanitario Europeo, piattaforma di discussione dell’UE finalizzata allo scambio di vedute su politiche, strategie e operazioni umanitarie, cui prenderanno parte – oltre ai Ministri degli Esteri europei – i rappresentanti  del mondo umanitario, tra cui esponenti delle agenzie delle Nazioni Unite, delle organizzazioni della società civile, delle università e delle istituzioni finanziarie internazionali.

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Ambasciata Algeri presenta libro “Enrico Mattei e l’Algeria”

L’Ambasciata d’Italia ad Algeri presenta un nuovo libro dal titolo “Enrico Mattei e l’Algeria. Un amico indimenticabile (1962-2022)”, con un’introduzione dell’Ambasciatore Giovanni Pugliese. Un’iniziativa che giunge a pochi giorni dall’inizio della 25ma edizione del Salone Internazionale del Libro di Algeri al quale l’Italia sarà ospite d’onore.

La pubblicazione, grazie anche al sostegno dell’Archivio Storico di Eni, si inserisce nell’ambito delle iniziative volte a commemorare il 60mo anniversario dell’indipendenza dell’Algeria e dello stabilimento delle relazioni diplomatiche con l’Italia.

Il libro, in tre lingue (italiana, francese e araba), stampato in Algeria per l’Ambasciata d’Italia dalla casa editrice Barzakh, è dedicato alla personalità di Enrico Mattei e all’inaugurazione del giardino di Algeri a lui intitolato, avvenuta in occasione della visita di Stato in Algeria del Presidente Sergio Mattarella dello scorso novembre. La pubblicazione ripercorre gli storici e profondi legami di amicizia tra Mattei, l’Algeria e l’Italia. Vi sono pubblicati oltre sessanta documenti d’archivio, scritti, articoli e foto anche inediti. Presenti anche importanti interventi istituzionali, come quelli del Ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio.

Grazie alla collaborazione dell’Archivio Storico Diplomatico della Farnesina, è pubblicata una sezione su alcuni importanti documenti storico-diplomatici italiani del 1962, tra i quali, l’originale della dichiarazione del Governo italiano del 3 luglio 1962 di riconoscimento dell’Algeria indipendente.

Il libro può essere scaricato gratuitamente cliccando qui

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Cassese: “La cooperazione è decisiva nell’emergenza e per lo sviluppo”

Intervista al nuovo direttore generale della Farnesina per la Cooperazione allo sviluppo

ROMA – Dall’emergenza allo sviluppo. E dallo sviluppo all’emergenza. “Nexus”, correlazione e dilemma. Aspetti interconnessi e non separabili, sui quali andrebbe approfondita la riflessione per garantire efficacia degli aiuti e investimenti nel futuro. Ne è convinto Fabio Cassese, 60 anni, napoletano, giurista di formazione, nuovo direttore generale per la Cooperazione allo sviluppo.

“Prima di diventare ambasciatore ad Amman ero già stato vice-direttore della Cooperazione allo sviluppo e in precedenza delegato presso l’Ocse-Dac” sorride incontrando l’Agenzia Dire in Farnesina. In Giordania è stato per quasi quattro anni, occupandosi anche di cooperazione: “Un caso interessante e un Paese modello in Medio Oriente, un’oasi di stabilità in una regione complessa e tormentata da crisi, dove peraltro l’Italia è impegnata con programmi particolarmente incisivi”. Il direttore sottolinea: “In vari settori ci siamo ritagliati un valore aggiunto, a partire dalla tutela del patrimonio culturale e la promozione del turismo sostenibile, da Petra a Jerash; stiamo, ad esempio, lanciando un centro di conservazione e restauro sull’esempio del nostro Istituto superiore per portare la tecnologia e le capacità italiane, ma anche per formare operatori che possano offrire un contributo a livello regionale”.

Il discorso si allarga. Secondo Cassese, “la cooperazione internazionale è il motore della dinamica che rende realizzabili gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, un impegno che prenderà tutto il decennio e che oggi si interseca con situazioni di emergenza sempre più frequenti, dall’Ucraina all’Afghanistan all’Africa, in particolare ai Paesi del Sahel e della regione del Corno”.

Con la guerra ormai a Kiev, oggi però si parla soprattutto di crisi, allo stesso tempo politiche e di sicurezza. “Dopo il 24 febbraio, su impulso del ministro Luigi Di Maio, la Farnesina si è subito mobilitata, sostenendo il Comitato internazionale della Croce Rossa per i primissimi aiuti, finanziando il Movimento e la Federazione e poi rispondendo agli appelli delle Nazioni Unite attraverso Unhcr, Unicef e il fondo umanitario gestito da Ocha” dice Cassese. Contributi, questi, che sono stati discussi nell’ambito di un tavolo di consultazione di recente istituito con le organizzazioni della società civile attive in Ucraina. “Contemporaneamente abbiamo inviato materiale per la prima assistenza ai Paesi più coinvolti” riprende Cassese: “Circa cinque tonnellate di kit igienico-sanitari donate alla Croce Rossa Italiana per la consegna alla consorella ucraina, 20 tonnellate di kit sanitari, tende, coperte e altri beni essenziali per la popolazione sfollata dalla base dell’Onu a Brindisi; un altro carico di circa 20 tonnellate è stato organizzato per la Moldova, un Paese esterno all’Unione Europea che sta soffrendo molto per l’arrivo dei rifugiati”.

Un’altra emergenza, scivolata via dai tg e dalle pagine dei quotidiani, è quella afghana. Secondo Cassese, dopo la presa di Kabul da parte dei talebani nell’agosto scorso la cooperazione è intervenuta “in modo massiccio” con un impegno finanziario di oltre 100 milioni. “Buona parte di questa cifra”, sottolinea il direttore, “è stata stanziata perlopiù per attività puramente umanitarie in Afghanistan e nella regione, con un’attenzione privilegiata per donne e bambini nel timore che i progressi ottenuti negli ultimi 20 anni si dissolvano in poco tempo”. Anche in questo caso i contributi sono stati identificati in coordinamento con la società civile. “Il contesto è delicato anche politicamente”, sottolinea Cassese, “ma sono convinto che malgrado i nuovi scenari di crisi continueremo a impegnarci in Afghanistan affinché la popolazione non subisca arretramenti sul piano dei diritti umani e delle condizioni socio-economiche, che in un contesto già fragile sono oggi drammatiche”.

Sullo sfondo un’altra emergenza, quella del Covid-19. “Il susseguirsi delle crisi ci fa sembrare l’impegno contro la pandemia qualcosa di lontano, mentre non lo è affatto” sottolinea Cassese. “Durante la presidenza del G20 l’Italia ha agito a sostegno dei Paesi bisognosi, in particolare favorendo il meccanismo Covax al quale ha donato 385 milioni di euro e 50 di milioni di vaccini a Paesi a basso e medio reddito”. C’è, ovvio, il nodo delle risorse. Secondo il direttore, la legge di bilancio approvata a dicembre ha decretato un aumento di cento milioni di euro l’anno per la cooperazione allo sviluppo, contribuendo sia pur solo in piccola parte ad avvicinare l’impegno sottoscritto in sede Onu di portare la quota di Aiuto pubblico allo sviluppo (Aps) ad almeno lo 0,70 per cento del Reddito nazionale lordo. Cassese sottolinea il miglioramento, senza nascondere le difficoltà in tempi di emergenza. “Quando ci sono crisi devastanti come quella in Ucraina e la domanda di aiuto diventa così forte è inevitabile preoccuparsi che altre situazioni, dall’Africa all’Asia, possano soffrire della mancanza di fondi” dice il direttore. “Ne siamo consapevoli e faremo di tutto perché ciò non avvenga; del resto, la cooperazione è parte integrante e qualificante della politica estera italiana e l’impegno del ministero è di valorizzarla in tutte le sue forme e componenti”. Cassese continua: “Da questo punto di vista, la legge di riforma della cooperazione 125/2014 ha, tra gli altri, due importanti obiettivi. Il primo è quello di dare maggiore spazio a tutti gli attori della cooperazione, disegnando un sistema più inclusivo e dialogante. Il secondo è l’istituzione di una Agenzia per la realizzazione delle iniziative, che va sostenuta e resa pienamente operativa”.

Fra le priorità del nuovo Direttore anche quella di rendere pienamente visibili, comunicandoli, i risultati raggiunti della cooperazione. Cassese sottolinea: “Per questo l’appuntamento più importante sarà Coopera, la conferenza pubblica nazionale della cooperazione allo sviluppo, in programma per giugno: rappresenterà sia un’occasione di visibilità positiva che un momento di riflessione per tracciare le linee di indirizzo per i prossimi anni”.

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Partecipazione del Ministro Di Maio al Consiglio Affari Esteri, al Consiglio Affari Esteri-Difesa e al Forum Umanitario Europeo

Il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Luigi Di Maio è oggi a Bruxelles per partecipare alle riunioni del Consiglio Affari Esteri (CAE) e del Consiglio Affari Esteri-Difesa dell’Unione Europea, e alla sessione Ministeriale del Forum Umanitario Europeo.

Prima dell’inizio del CAE, la Grecia ha organizzato una prima colazione di lavoro con il Ministro degli Affari Esteri della Macedonia del Nord, Bujar Osmani.

L’agenda del CAE prevede un dibattito sugli ultimi sviluppi legati all’aggressione militare russa contro l’Ucraina e sulla situazione politica e di sicurezza in Mali. È inoltre prevista una discussione sulla situazione in Etiopia, nell’ambito della sessione dedicata agli “affari correnti”. È poi in programma uno scambio informale con il Vice Primo Ministro e Ministro degli Affari Esteri e dell’integrazione europea della Repubblica di Moldova, Nicu Popescu.

Al termine, il Consiglio si riunirà in formazione allargata con i Ministri degli Affari Esteri e i Ministri della Difesa dell’UE per discutere di bussola strategica, il piano per il rafforzamento della Politica di Sicurezza e Difesa Comune, volto a contribuire alla pace e alla sicurezza internazionali e a rafforzare il ruolo dell’Unione a protezione dei suoi cittadini.

Il Ministro Di Maio parteciperà inoltre alla sessione Ministeriale del primo Forum Umanitario Europeo, piattaforma di discussione dell’UE finalizzata allo scambio di vedute su politiche, strategie e operazioni umanitarie, cui prenderanno parte – oltre ai Ministri degli Esteri europei – i rappresentanti  del mondo umanitario, tra cui esponenti delle agenzie delle Nazioni Unite, delle organizzazioni della società civile, delle università e delle istituzioni finanziarie internazionali.

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Incontro di cooperazione culturale Italia-Marocco

Allo scopo di intensificare la cooperazione culturale tra Italia e Marocco, l’Ambasciatore d’Italia, Armando Barucco, ha avuto un incontro operativo con il Ministro degli Affari Habous e Islamici, Ahmed Toufiq, il Direttore dell’Accademia di Arti Tradizionali della Foundation e Mosque Hassan II di Casablanca, Khalil Mouallif, cui ha preso parte anche il Presidente del Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”, Stefano Trucco, in visita in Marocco.

L’Italia e il Marocco hanno firmato lo scorso gennaio un Accordo di Cooperazione che prevede assistenza per i prossimi 5 anni presso l’Accademia per favorire lo sviluppo di un know-how formativo iniziale e continuativo, l’avvio di studi e ricerche, lo scambio di documenti e programmi di training, stage e corsi, esercitazioni e cantieri sotto la continua guida di esperti italiani ed europei. Nel corso dell’incontro sono state analizzate, inoltre, le possibilità di collaborazione in materia di restauro e conservazione del patrimonio culturale e archeologico del Marocco.

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Termina la missione del Sottosegretario Di Stefano in Brasile: incontri con il Presidente della Banca Centrale Neto, con il Viceministro dell’Economia Fendt, con il Governatore di San Paolo Doria Jr e con le imprese italiane

È terminata ieri la visita ufficiale del Sottosegretario di Stato Manlio Di Stefano in Brasile. Dopo l’incontro del 15 marzo con il Ministro degli Esteri brasiliano França, il 16 marzo, il Sottosegretario Di Stefano ha avuto fruttuose riunioni di lavoro con il Presidente della Banca Centrale brasiliana, Roberto Campos Neto, e con il Vice Ministro dell’Economia del Brasile, Robert Fendt.

I colloqui sono stati incentrati sulla ripresa economica del Brasile dopo la pandemia e sulle prospettive future per l’economia brasiliana, aspetti “confortanti per il buon andamento dei nostri investimenti nel Paese”, ha dichiarato il Sottosegretario. Nelle sue parole, la principale sfida attuale è “far fronte all’impatto economico della guerra in Ucraina, che rischia di “minacciare l’importazione di fertilizzanti e quindi la produzione agricola brasiliana”, con pesanti ricadute sulla “stabilità alimentare globale”. Il Sottosegretario Di Stefano ha, pertanto, assicurato ai propri interlocutori il sostegno italiano nella ricerca di una rapida soluzione al problema.

L’Italia è l’ottavo Paese investitore al mondo in Brasile, con uno stock di investimenti pari a circa 14 miliardi di euro, destinati soprattutto ai settori dell’automotive, delle telecomunicazioni, della produzione e distribuzione di elettricità. Grazie ai “programmi di riforma e modernizzazione economica attualmente in corso in Brasile, le nostre imprese potranno essere sempre più attive nell’economia brasiliana”, ha affermato il Sottosegretario, facendo stato, a tale scopo, dell’attivazione di una “piattaforma bilaterale di dialogo ad alto livello tra i principali attori economici dei due Paesi”.

La missione del Sottosegretario Di Stefano è proseguita ieri a San Paolo, cuore economico del Brasile e dell’America Latina, che da solo contribuisce al 36% del PIL brasiliano, dove ha incontrato il Governatore dello Stato di San Paolo, João Doria Jr., i rappresentanti delle aziende italiane attive nel Paese e una delegazione di alto livello di imprenditori e investitori brasiliani presso la sede centrale della Federazione delle Industrie dello Stato di San Paolo.

Il Sottosegretario ha sollecitato le imprese locali ad investire maggiormente in Italia e le imprese italiane “ad attivare nuove partnership con le imprese brasiliane” visti i “rapporti economici strettissimi, favoriti anche dall’affinità storica tra il popolo italiano e quello brasiliano”. “L’espansione all’estero delle nostre imprese è sempre benvenuta quando non danneggia l’occupazione in Italia, creando, invece, valore aggiunto e benefici anche per il nostro sistema”, ha dichiarato il Sottosegretario Di Stefano. “È proprio questo il senso dell’azione di diplomazia economica in cui credo e che ho portato avanti in questi anni”, ha concluso.

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